Da Merlino un semplice, grande, insegnamento.
“Il futuro non è più quello di una volta!” ha scritto l’amico Diego in questi giorni su facebook, aggiornando il suo stato.
Ma cosa è successo, cosa gli sta succedendo, per fargli scrivere una frase così?
Si sta facendo un regalo, un work shop di quattro giorni allo scopo di migliorarsi, di riflettere, di fare il punto della sua situazione a 360°, di pensare in un modo nuovo e di vedere con occhi nuovi e con una nuova luce il suo futuro.
Gli è successo quello che è accaduto al piccolo Artù, affascinato dal suo grande maestro, il saggio Merlino, tanto da chiedergli: ” Merlino, cosa devo fare per diventare veggente come te, per vedere il mio futuro?”
La risposta del Mago è stata stupefacente:
“Vedi piccolo amico, devi sederti su questo grosso sasso e cominciare a pensare a quello che vuoi diventare, a quello che vuoi essere. Devi gustare tutto quello che desideri come se fosse già tuo, come se il tuo futuro si fosse già realizzato. E, adesso che l’hai fatto, alzati e comincia subito a fare qualche cosa che ti porti in quella direzione. Solo così potrai realizzarlo, solo così sei veggente del tuo futuro.”
Nel mio lavoro di Medico ho visto molte persone con problemi di salute che sono stati definiti “funzionali”.
C’è qualche anomalia di funzione, a volte niente di grave, a volte invece con grosse conseguenze sullo stato di salute. E questi problemi funzionali sono accompagnati da situazioni di stress emotivo o ne sono conseguenti.
Il problema emotivo più grosso è, secondo me, quel senso di insicurezza e di insoddisfazione che deriva dal non sapere chi sei e ” che cosa devi fare da grande”, non avere la cosapevolezza di quello che è il tuo “compito”.
Ed ecco allora l’ importanza di ritarare la bussola, di creare salute perchè, ahimè, se non c’è salute tutto diventa più difficile.
Ecco allora la necessità di concedersi qualche tempo per scoprire, o riscoprire, o rinforzare, i propi valori e le proprie regole: sono loro che ci danno la direzione nella vita!
Ecco allora l’importanza di trovare e rafforzare la propria identità in modo da poter utilizzare i propi talenti per fare la differenza nella vita, per manifestarci al meglio di noi stessi nella nostra unicità e irripetibilità.
E tutto questo per crescere, mettendoci a disposizione di chi abbiamo vicino, per crescere insieme e insieme contribuire affinchè oguno possa dare il meglio di sè.
E’ vero, non bastano quattro giorni di corso, non basta una visita, non basta una sessione di coaching, però è l’invito del Mago ad alzarsi. Nell’occasione è stato gettato un seme.
Da un piccolo seme può nascere un grande albero. Bisogna prendersene cura con amorevole dedizione e costanza. Dobbiamo imparare a volerci bene più di quanto non facciamo!
E, così, succede che Diego come il piccolo Artù ha avuto un’illuminazione:
“Il mio futuro non è più quello di una volta!”
“Pechè è nelle mie mani!” aggiungo io.
E, se è nelle vostre mani: AZIONE!!!!!!
Valete! A presto,
Fausto