L’IMPORTANZA DELLA “BOCCA” PER GLI SPORTIVI…E NON SOLO!
Oggi vi parlo di un argomento che mi appassiona molto, che mi ha permesso di avere grandi risultati e che, nel tempo, mi ha costantemente dato feed-back positivi e continue conferme sul campo.
La salute della bocca, intesa come salute dei denti, come contatti reciproci tra i denti, cioè occlusione, come corretta dimensione verticale, e intesa anche come alcune funzioni ad essa correlate, quali deglutizione e espirazione, è estremamente importante per tutti.
Per lo sportivo, specialmente se professionista, lo è di più perchè il suo lavoro presuppone uno stato di massima efficienza fisica.
Per l’atleta è fondamentale avere il massimo della prestazione e la bocca incide in modo significativo e costante sulla postura, sia in statica che in movimento. Di conseguenza, incide sul gesto atletico, sull’armonia, sulla resa del movimento e sul rispetto della fisiologia del movimento stesso.
Se la corretta funzione non è rispettata, la performance non potrà raggiungere il livello ottimale. Non potrà inoltre essere ripetitiva e riproducibile costantemente e, allo stesso tempo, aumenteranno in modo esponenziale le possibilità di incorrere in traumi, sofferenze, difficoltà di recupero, etc.
Un problema che parte dalla bocca è tecnicamente definito “discendente”; parte cioè dall’alto e porta a manifestazioni a distanza verso il basso nei vari distretti muscolo-scheletrici e articolari.
Ogni dente è collegato con un muscolo: se c’è sofferenza ad un dente, andrà in sofferenza anche il muscolo corrispondente.
Basta un precontatto nell’ordine di 40 micron per far sì che, in certe situazioni, il corpo vada in torsione attraverso la muscolatura di mandibola, collo, tronco e bacino, con conseguenze sulla prestazione.
Quanti ciclisti riferiscono di avere un ginocchio che durante la pedalata passa più vicino alla canna della bicicletta rispetto all’altro? E quanti dicono di sentirsi storti sulla sella o di spingere con una gamba sola sui pedali?
Quanti sciatori fanno meglio e con meno fatica la curva in una delle due direzioni, solo perchè hanno un muscolo psoas forte e uno debole?
In questo caso, un muscolo psoas forte favorisce la centralità sullo sci esterno. In caso contrario, quand’è debole, cede, e provoca l’arretramento per torsione del bacino. Questo, infatti, non è correttamente sostenuto, e da ciò conseguono un’alterata tenuta dello sci e un notevole aumento della possibilità di danno articolare al ginocchio.
Quanti calciatori soffrono di pubalgia e la causa parte dalle bocca? E quanti ancora hanno problemi alle ginocchia e infortuni ripetuti che potrebbero essere risolti definitivamente se si guardasse un pò più lontano e si rimuovessero le cause? Si potrebbero fare esempi per tutti gli sport.
Nei casi in cui in bocca ci sia un deficit di dimensione verticale, il corpo compensa sempre andando in rotazione interna e curvandosi in avanti: tende cioè a passare dalla forma della modella a quella della befana, così come ho già avuto modo di descrivere.
Una situazione analoga si crea anche con il permanere, dopo i sette anni, della deglutizione di tipo infantile a scapito di quella di tipo adulto.
In questi casi il corpo si adatta ma, progressivamente negli anni, perde di elasticità; ne risente la funzione e nel tempo si creano danni a livello del tratto cervicale, del tratto lombare (a carico delle articolazioni intervertebrali L3-L4, L4-L5, L5-S1) e a livello del ginocchio. Inoltre, sia la muscolatura che regola la respirazione, sia quella che fa da ammortizzatore nel corpo ed è fondamentale per la deambulazione, ne risentono con grave sofferenza. Su questa base si creano poi problemi secondari di circolazione venosa e linfatica, con conseguenti difficoltà a smaltire tossine e notevole incremento dei tempi di recupero.
Ho visto troppi sportivi essere al 70-80% delle proprie possibilità per problemi che partivano dalla bocca ed avere comunque risultati eccellenti. Pensate quali risultati hanno potuto raggiungere dopo aver rimosso le cause di sofferenza.
E quanti altri, invece, non hanno potuto fare il salto di qualità nonostante avessero capacità, impegno, tenacia, passione, disciplina, perchè c’erano problemi discendenti che rendevano parzialmente inefficaci gli sforzi?
E poi, pensate al grande regalo che si fa agli avversari ogni volta in cui non si è al 100% delle proprie possibilità.
Valete! A presto,
Fausto