Ernia iatale e reflusso gastroesofageo.


Molto spesso, raccogliendo l’anamnesi dei pazienti, viene riferito un reflusso gastroesofageo accompagnato o meno da un’ernia iatale.

Le ernie diaframmatiche sono rappresentate dal passaggio attraverso il diaframma di visceri addominali nel torace e l’ernia dello iato esofageo si presenta allorché lo stomaco si impegna per una porzione più o meno cospicua in quest’orifizio naturale del diaframma.

La forma più comune di queste ernie è quella per scivolamento, che rappresenta l’80/90% dei casi. Statisticamente ne soffre il 25% della popolazione con più di 50 anni e, secondo varie fonti, quasi il 100% della popolazione sopra gli 80 anni.

Qual’è la causa?

Non c’è una spiegazione univoca. Sono più colpite le donne e le persone affette da obesità. Spesso sono conseguenza di traumi. Ci possono essere motivi congeniti. Tosse cronica, gravidanza e sovrappeso sono sicuramente condizioni favorenti, ma perché il corpo sembra andare inesorabilmente verso questa patologia?

Io, in questi anni, una risposta me la sono data.

In 30 anni di professione non ho potuto non notare, tanto palese è l’evidenza, che, spesso si osserva la presenza di una deglutizione atipica o di un grave deficit di dimensione verticale in bocca.

Ciò comporta una alterazione della postura dovuta a modificazione della tensione muscolare all’interno della catena muscolare Postero-Anteriore e Antero-Posteriore, ben descritta dalla dottoressa Struiff, osteopata belga, e che si manifesta con accorciamento e rotazione interna.

Bene. Sia nella catena Postero-Anteriore, che governa la respirazione, che nella catena Antero-Posteriore, che fa da ammortizzatore al corpo, e che lavorano assieme, troviamo il diaframma. Questo grosso paracadute muscolare separa torace da addome e, quando ha la giusta tensione, mantiene esofago sopra e stomaco sotto di esso, in posizione fisiologica.

Un’alterata funzione di questo muscolo crea la condizione  che favorisce in certe situazioni, quali il trauma, l’aumento di peso, la gravidanza, ecc., tutte, cioè, le possibili cause di ernia iatale. lo scivolamento dello stomaco verso l’alto.

Cosa fare allora?

Visto che per risolvere un problema non basta togliere i sintomi ma bisogna rimuovere la causa,  l’importante sarà riequilibrare la postura, laddove necessario.

Molto spesso, nella maggioranza dei casi, ci troviamo in presenza di quello che in Kinesiologia Applicata è definito un “problema discendente”, cioè un problema a partenza dalla bocca o da qualche funzione ad essa correlata.

Potremmo trovarci in presenza, a seconda dell’età, di problemi funzionali quali deglutizione infantile, disturbi respiratori per malattie da raffreddamento ricorrenti, malocclusione dentale, deficit di dimensione verticale in bocca per alterato sviluppo o per riabilitazione protesica non corretta. Un esempio su tutti: quante persone anziane hanno protesi in bocca con una dimensione verticale insufficiente che crea quell’aspetto vecchieggiante con naso che si avvicina al mento, rughe laterali molto profonde e “facies” che ricorda l’aspetto della befana?

A proposito, pare che la  befana non abbia i denti e proprio per questo si sia curvata così tanto da poter muoversi solo con la scopa, e probabilmente presenta anche reflusso gastroesofageo. Questo, ahimè, purtroppo non ci è dato  sapere!

Creiamo salute, ricreiamo le situazioni fisiologiche e manteniamole nel tempo. Penso sia questa la ricetta giusta per non dover leggere che quasi il 100% della popolazione sopra gli 80 anni soffra di una cosa che fisiologica non è!

Valete! A presto,

Fausto