Il non agire, wu wei.
Seguire il Tao è cambiare il proprio modo di essere e di agire. L’unico agire efficace per i taoisti è il wu wei, l’agire senza forzature, rispettando il Tao.
Ogni volta che l’azione è volontaria e tende a imporre il proprio io, andando contro il corso naturale delle cose si parla di wei, agire che forza la natura; quando invece l’azione va nel senso delle cose, quando segue la corrente, rivela il naturale, si parla di wu wei che è l’agire che sposa la natura, che non impone alcuna costrizione.
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” Si verifica il non-agire quando l’intenzione individuale non interferisce con la Via universale, quando i desideri e le tendenze particolari non allontanano dal giusto cammino, quando l’azione opera in funzione di un principio celeste di ordine”. Non-agire non è quindi non fare, ma agire nello stesso modo e nello stesso senso della natura.
Questa è la concezione taoista della vita e il messaggio taoista lasciato in eredità anche a noi: ricercare il Tao e perseguire la Via porta alla santità, ma tra stato di santità e di salute perfetta non ci sono differenze.
Il Santo è, infatti, per il pensiero taoista, l’uomo che, seguendo il naturale, porta a termine i giorni assegnatigli dal destino, perchè sa tesaurizzare tutte le energie che gli vengono donate al momento della nascita, grazie a un comportamento di vita sano. La longevità, infatti, per i taoisti non è solo un vivere a lungo, ma anche un vivere bene.
Il saper vivere per i taoisti è “saper essere“, saper custodire la propria vita, non sperperando il patrimonio energetico che si riceve alla nascita e che è limitato, mantenendosi in armonia con tutto ciò che esiste.
Seguire la propria natura, conoscerla e riconoscerla, rettificando gli squilibri e le perversioni che avvengono nel nostro animo come nel nostro corpo, permette il “saper essere”, che è sempre un saper essere vivi, vitali.” (Tratto da Le cinque Vie dell’Agopuntura di E. Minelli).
Valete! A presto,
Fausto