“Il Vichingo”.


Qualche giorno fa mi è stato chiesto da un ragazzo, uno sportivo al quale stavo facendo una visita posturale, quale atleta o campione avrei potuto indicargli come modello da seguire e prendere per riferimento per le sue qualità, con l’intento di migliorare progressivamente nella pratica agonistica.

Ho risposto subito, senza esitazioni: Arnaldo Nicoli!

La risposta, lo devo dire, ha un po’ sorpreso anche me ma, riflettendoci ho capito il perché di tanta prontezza.

Chi è Arnaldo Nicoli? E’ “il Vichingo”, vincitore con la Nazionale Italiana Enduro della Sei Giorni a Squadre nel 1992, nel 1994 con affermazione individuale nella 350 4t, nel 1995, nel 2000, e di molte altre gare ancora. Oggi è il Responsabile Tecnico di KTM Italia.

“Vichingo” è un soprannome che, per chi lo conosce, racchiude tutte le sue qualità. Atleta forte e coriaceo, con una volontà di ferro, grande passione e amore per il suo sport prima e per il suo lavoro oggi.

Arnaldo, tra i tanti campioni che ho conosciuto e con i quali ho avuto l’onore e il piacere di lavorare, è per definizione popolare il meno talentuoso di tutti perchè è semplice, non è appariscente, è misurato, è di poche parole e di una parola sola quando data con la stretta di mano. E’ quello che si potrebbe definire un galantuomo, onesto e disposto alla fatica, che incarna i valori più alti dello sport così tanto sporcato da storie di doping in questi giorni.

La sua strategia vincente è stata ed è lavorare. Lavorare duro, metterci il cuore, puntare l’obiettivo e far di tutto per andare a prenderlo, proprio così come il vichingo metteva la prua della sua nave verso le terre lontane di conquista.

Ritengo che Arnaldo sia la dimostrazione vera di quanto il duro lavoro batta il talento quando il talento non lavori duro!

E, forse, il suo talento vero è questo: la capacità di inseguire il suo sogno preparandosi fisicamente, tecnicamente, tatticamente e mentalmente come nessun altro, tirando fuori il meglio di se’ in ogni occasione, sapendo anche che dare tutto non sempre vuol dire vittoria.

La passione nelle corse continua adesso nella passione sempre viva per la “moto”. E’ spettacolare sentirlo parlare di meccanica, di come bisogna testare la moto, in quale terreno farlo, dove andare a trovare gli sterrati, dove i ciotolati, dove i terreni sabbiosi per sollecitare di più le parti meccaniche da verificare. E’ la sua arte, un’arte che ancora gli fa luccicare gli occhi e che lascia letteralmente a bocca aperta per lo stupore!

Con la sua tenacia e forza di volontà ha saputo superare momenti difficili, recuperando a tempo di record e vincendo di nuovo dopo un incidente che avrebbe fermato chiunque. Ma lui è “il Vichingo”, l’uomo dal duro lavoro e dalla semplicità immensa, che, non ci sono dubbi, sono grandi talenti!

Valete! A presto,

Fausto