“Mal di ossa”.
Quelle che sono definite malattie reumatiche interessano un numero molto grande di persone, circa 5 milioni solo in Italia.
La cosa che accomuna queste situazioni è il dolore e la difficile convivenza con esso fino ad arrivare, nei casi gravi, al danno articolare o addirittura all’invalidità.
Questo dolore persistente influisce negativamente sulla qualità della vita, influenza le relazioni familiari e non, spesso incide sul lavoro specie nei casi in cui sono richieste manualità ed efficienza fisica proprio perchè, tante volte, gesti anche semplici e banali per il sano diventano impossibili per chi è in sofferenza.
L’osteoartrosi è una patologia cronica caratterizzata dall’usura cartilaginea delle articolazioni e provoca nel tempo, oltre al dolore, rigidità e ridotta mobilità delle articolazioni interessate e questa sintomatologia si aggrava nel tempo.
Le zone più colpite sono le mani, l’anca, il ginocchio, la schiena nella zona lombare.
Il trattamento medico in questi casi è indirizzato al sollievo del dolore con analgesici di vario tipo che però, nel tempo, perdono di efficacia e presentano spesso effetti collaterali quali disturbi gastrici o gastrointestinali nel caso di antiinfiammatori o osteoporosi, cataratta, visione offuscata nel caso di corticosteroidi.
Cosa fare allora in questi casi?
A mio avviso, è fondamentale, come sempre in medicina, non soffermarsi solo sui sintomi ma rimuovere le cause della sofferenza per dare modo al corpo di tendere alla guarigione o almeno di compensare in modo efficiente.
Ed allora ecco l’importanza di un esame posturale, della valutazione della dimensione verticale in bocca e della corretta occlusione dentale troppo spesso trascurate e che sono funzioni che possono dare accomodamenti e sintomatologia a distanza nel tentativo del corpo di compensare eventuali anomalie.
E poi, è fondamentale evitare che il corpo vada in acidosi metabolica per evitare le ripercussioni, di cui ho gia scritto, su muscoli ed ossa prima e sulle articolazioni in un secondo tempo.
E non dimentichiamo l’importanza dell’alimentazione così come è importante il movimento, l’attività fisica per il mantenimento della funzione.
Tutto questo nel caso ci fosse già sintomatologia ma meglio ancora sarebbe prevenirne l’insorgenza, fare prevenzione.
Che ne dite di cambiare il tetto, sempre che ce ne sia bisogno, quando ancora splende il sole?
Valete! A presto,
Fausto