Tratta bene le tue gambe: vene varicose no grazie!
L’organizzazione Mondiale della Sanità definisce varici o, come si definiscono nel linguaggio comune, vene varicose quelle dilatazioni abnormi e sacculari delle vene, soprattutto delle gambe, che spesso assumono un andamento tortuoso.
Questa alterazione venosa ha una frequenza che va dal 15% ad un massimo del 35% se si considera il solo danno estetico senza sintomatologia. Oltre al peggioramento dell’estetica, le varici possono causare gonfiore alle caviglie, crampi muscolari, formicolii, gambe gonfie e pesanti, alterazione della colorazione della pelle, facilità all’ematoma.
Tra le cause riportate ci sono ereditarietà, alterazioni della postura, il mantenimento della stazione eretta per lunghi periodi, l’obesità, la gravidanza, il caldo, ecc.
Perché in queste situazioni si può creare un danno tale da alterare la corretta circolazione venosa?
La risposta ci viene dalla descrizione della fisiologia, cioè della normale funzione di questo ramo della circolazione.
Nelle vene il movimento del sangue è aiutato dal battito cardiaco, dall’aumento di pressione intratoracica negativa nella respirazione e dalle contrazioni dei muscoli scheletrici che comprimono le vene, quella che è definita pompa muscolare.
Bene. Solitamente tutti pensano solo a quest’ultima. Essa consiste nell’attività dei muscoli, che, contraendosi, comprimono le vene e, siccome le valvole venose impediscono il flusso in senso inverso, il sangue si muove verso il cuore. Questa è quella che è definita “vis a tergo”, la “spinta da dietro”.
Importantissima però è anche la “vis a fronte”, cioè la forza che “aspira dal davanti”!
In che cosa consiste?
Durante la respirazione, nella fase di inspirazione, nelle grandi vene toraciche si crea una pressione negativa (è l’effetto del sottovuoto), che unita all’abbassamento del diaframma, responsabile di un aumento della pressione dell’addome, provoca un movimento del sangue verso il cuore perché, come abbiamo già detto, il reflusso nelle vene delle gambe è impedito dalle valvole.
Questo si verifica se tutto funziona come deve. Molto spesso, invece, siamo in presenza di anomalie della respirazione, alterazioni della postura, permanenza della deglutizione di tipo infantile che rendono pressoché nulla questa “vis a fronte”.
Va da sé che il ritorno venoso diventa più faticoso con sovraccarico delle vene nelle parti basse del corpo e la “vis a tergo”, la pompa muscolare, risulta insufficiente. Se poi non c’è attività fisica che crea la contrazione muscolare, il problema si amplifica ulteriormente ed è facilmente comprensibile come, ad un certo punto, le valvole diventino incontinenti e ci sia un ulteriore peggioramento di funzione.
Quindi, ancora una volta, è importante trovare la causa vera, l’origine, il primo perché di quello che si manifesta nel corpo. Questa causa, come spesso accade, è in una parte del corpo lontana da quella interessata dalla manifestazione dei sintomi.
Per creare salute, come diceva George Goodheart, bisogna vedere con occhi che vedono e sentire con orecchie che sentono!
Valete! A presto,
Fausto